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Hayes J.W. Sigillate Orientali (Краснолаковая керамика Восточного Средиземноморья - атлас керамических форм)
Ceramica fine Romana nel Bacino Mediterraneo (tardo ellenismo e primo imperio), Atlante delle forme ceramiche. Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale II. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana. – 1985. — 136 s.
Eastem Sigillata A (Sigillata Orientale A) è il nome, proposto da K. M. Kcnyon (Samaria-Sebaste III, p. 282) per la più diffusa tra le terre sigillate orientali (veice rossa), di origine siro-palestinese. Il suo nome originario si è sconosciuto e non è riportato da alcuna fonte antica. Studiosi tedeschi ed americani (Zahn e Robinson, ad esempio) si sono molto spesso serviti per definirla del termine » pergamena »; tale uso in realtà si fonda su una falsa identificazione di questa ceramica con quella prodotta a Pergamo e ricordata da Plinio (N.H. XXXV, 12, 16, 160), ma che ora si è riconosciuto essere una diversa lasse (cfr. oltre il capitolo La ceramica di Candarli, Sigillata Orientale C). Nell'elenco dei ritrovamenti di Antiochia, Waagé ne definisce le più antiche varietà, col termine di Late Hellenistic Red (Hellenisiic 'Pergamene') Ware (cfr. Antioch IV.i, pp. 18 ss.) e le più tarde con quello di Early Roman ' Pergamene' Pottery (ibid., pp. 32 ss.); le forme finali della serie sono raggruppate sotto i denominazione di Regional Middle Roman Poiiery, unitamente ad alcune classi ceramiche che presentano relazioni con esse (ibid., pp. 32 ss.). Waagé foisce anche un panorama degli studi precedenti relativi a questa ceramica.
F. Jones, occupandosi dei ritrovamenti di Tarso, usa i termini di HeUenistic Pergamene e Roman Pergamene per —descrivere rispettivamente le varietà più antiche e quelle più tarde (Tarsus I, pp. 172-6; 180-3; 201). Le serie delle coppe a matrice vengono esaminate a pane da entrambi gli autori (Aniioch IV.i, p, 30; Tarsus I, pp. 177-8).
Скан ксерокопии ч/б
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